Confermate efficacia e sicurezza di niraparib in monoterapia: lo studio PRIME

In occasione dell’Annual Meeting on Women’s Cancer è stato presentato lo studio cinese PRIME, condotto su donne affette da carcinoma ovarico di nuova diagnosi.
I risultati hanno dimostrato in modo prospettico che una dose individualizzata di niraparib porta ad un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione di malattia rispetto al placebo, indipendentemente dallo stato dei biomarcatori e dallo stato della malattia residua postoperatoria.

PRIME è uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di fase 3, sul PARP inibitore niraparib, approvato come terapia di mantenimento dopo chemioterapia a base di platino, sulla base dei risultati dello studio PRIMA. PRIMA aveva dimostrato che la terapia di mantenimento con niraparib conferisce un beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia alle pazienti con carcinoma ovarico avanzato rispetto al placebo, indipendentemente dallo stato dei biomarcatori. Lo studio non aveva incluso pazienti in stadio III che non avevano malattia residua dopo un intervento chirurgico di debulking primario.

Nel nuovo studio, gli autori hanno somministrato una dose individualizzata di farmaco, in base al peso corporeo al basale e alla conta piastrinica, per migliorare il profilo di sicurezza di niraparib in pazienti con carcinoma ovarico avanzato di nuova diagnosi dopo una risposta alla chemioterapia. Sono state arruolate donne di età superiore ai 18 anni, con un tumore ovarico allo stadio III/IV, che erano state sottoposte a chirurgia citoriduttiva primaria o di intervallo, indipendentemente dallo stato di malattia residua postoperatoria.

Hanno ricevuto il niraparib 255 donne, 153 hanno interrotto il trattamento a causa di progressione della malattia (103), eventi avversi (17), richiesta del paziente (27) o altri motivi (6). Al cut-off dei dati erano in trattamento 102 pazienti. Hanno ricevuto il placebo 129 pazienti, di cui 100 hanno interrotto la terapia a causa di progressione della malattia (86), eventi avversi (7), richiesta del paziente (5), altri motivi (2).

Lo studio PRIME ha confermato un vantaggio significativo in termini di Progression Free Survival (PFS) pari a 24,8 mesi nel braccio di trattamento con niraparib rispetto agli 8,3 mesi del braccio trattato con placebo, corrispondente a una riduzione del rischio di progressione o morte pari al 55% per le pazienti trattate con niraparib [HR 0,45; 95% CI 0,34–0,60, p < 0,001].

L’analisi di efficacia pre-pianificata ha dimostrato, inoltre che niraparib è efficace a prescindere dallo stato mutazionale di BRCA:

  • La PFS mediana nelle portatrici di mutazione germinale di BRCA al momento dell’analisi primaria non era ancora stata raggiunta, mentre nelle pazienti che avevano ricevuto placebo è stata di 10,8 mesi, differenza che si traduce in una riduzione del 60% del rischio di progressione o morte (HR 0,40; 95% CI 0,23–0,68, p < 0,001).
  • Nelle pazienti non portatrici di mutazione germinale di BRCA, la PFS mediana è risultata di 19,3 mesi con niraparib e 8,3 mesi con il placebo, differenza che corrisponde a una riduzione del 52% del rischio di progressione o morte (HR 0,48; 95% CI 0,34-0,67, p< 0,001).
  • Nella pazienti HRD al momento dell’analisi primaria la PFS mediana non era ancora stata raggiunta, mentre nelle pazienti che avevano ricevuto placebo è stata di 11 mesi, differenza che si traduce in una riduzione del 52% del rischio di progressione o morte (HR 0,48; 95% CI 0,34–0,68, p < 0,001).

Lo studio PRIME inoltre, ha confermato un miglioramento del profilo di sicurezza in linea con quanto era stato rilevato nello studio PRIMA nelle pazienti che avevano ricevuto la dose individualizzata di niraparib. Complessivamente il 6,7% delle pazienti trattate con niraparib rispetto al 5,4% delle pazienti del braccio placebo hanno sospeso in modo definitivo niraparib a causa di eventi avversi e questo rappresenta il tasso di discontinuazione più basso di tutti gli studi di Fase III con i PARPi.

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